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Materica si trasferisce a LUPPOLART NOËL il 6-7-8 Dicembre presso il Chiostro del Convento di San Francesco, in Cimitile (Na).

 

COOLINART Febo&Dooniso AGENCY presenta:

"LUPPOLART NOËL"
Nell'incantevole Chiostro del Convento di San Francesco, in Cimitile (Na), tra i suoi porticati, nell'elegante refettorio e nelle suggestive cantine, si celebrerà il tradizionale inizio delle festività Natalizie con le migliori Birre Speciali di Natale della grande tradizione europea, Stand Gastronomici, Concerti, Mostre di Pittura, Scultura e Fotografia, il tutto in un ricchissimo programma.
In un favoloso ambiente, il Pub di Natale, dove degustare le birre accompagnandole con piatti e specialità appositamente preparate.
L’ingresso agli eventi è GRATUITO.

 

IN ESTREMA ….SINTESI
Di Gianpaolo Santoro

"Cosa hanno in comune il Gel di Polivinilpirrolidone e taluni cenotafi di Lara Favaretto? Nulla. Ma veramente nulla. Se non una vaga assonanza aureo/cromatica ma che costituisce il primo, casuale, appiglio per non perdere subito l’orientamento in questa mirabile sintesi tra Scienza ed Arte. Una volta afferrato questo tronco si può cominciare a vagare in questa vera “scientifica artisticità”. Non si tratta di “mera giustapposizione tra l’ elemento attrattivo e quello scientifico” come giustamente nota il capo ufficio stampa del CNR Marco Ferrazzoli nella nota introduttiva al piccolo e godibile catalogo. La sintesi tra Scienza ed Arte è felice e totale.
Il Gusto nell’astrarre da materiale di per se affascinante (le reazioni chimiche e fisiche alla luce di innovative tecniche e ricerche empiriche che danno vita a nuovi materiali……) suggestioni di pura estetica è quanto di più artistico ci si possa aspettare, filtrato alla luce di una perizia tecnica fotografica che riesce a fare il decisivo passo indietro rispetto al risultato finale. Ci si dimentica infatti che l’oggetto dell’ esposizione sono delle fotografie. E questo è quanto di più artisticamente fotografico esista. Scienza, tecnica fotografica e gusto artistico sono …sintetizzati. Complimenti!
Della location ne vogliamo parlare? 98 gradini (se non ho perso il conto…..) scavati nel tufo che conducono nel cuore di antiche cisterne riadattate a rifugi bellici e per decenni dimenticate. Un cubicolo arredato con tanto di culla e cavalluccio a dondolo, graffiti dei “rifugiati”. Istantanee di vita passata di chi cercava normalità nella più totale anormalità. Magari si rischia di distrarre l’attenzione dall’ esposizione, ma così si va a toccare il noioso tasto dell’ asetticità del contenitore espositivo e non ci interessa farlo. Guardando la mostra si è ormai pronti alla sintesi per cui si tratta soltanto di aggiungere un ulteriore elemento in questo magico alambicco.
Un’unica nota non completamente positiva è di carattere museografico-illuminotecnico, che forse meritava un piccolo sforzo in più. Non mi riferisco alla naturale oscurità che assolutamente non va stravolta ma alla reale fruizione e valorizzazione dei lavori esposti. I led oggi sono “intelligenti”….sicuramente più delle bombe da cui ci si rifugiava qui giù.
In assoluto è una mostra da non lasciarsi sfuggire a cuor leggero".